Scegliere di intraprendere un percorso di recupero è difficile… a volte complicato… sono tante le domande che si affollano nella mente, ma quando la mente è poco lucida non sempre si riesce a prendere le giuste decisioni. Di seguito una  testimonianza di chi si è messo  in cammino, con la speranza che altri come lui, possano scegliere la vita!

“Nessuna crisi esistenziale, una vita più o meno regolare. Certo, i problemi non mancavano…che casino. Ma chi non li ha? Io ho reagito così. Mi ci sono trovato quasi per caso. Qualcuno mi ha offerto l’eroina. L’ho provata e, credimi, il piacere che ti dà è incredibile, indescrivibile. La dipendenza arriva subito, non puoi più farne a meno, ti entra nel corpo e nella testa. Ti trasformi, la cerchi, trascuri gli affetti, le relazioni. Ti ritrovi a fare cose che mai avresti pensato. Chilometri solo per una dose, avanti e indietro abbandonando per ore chi ti vuole bene. Dimenticandotene. L’ago, prima ti fa paura, almeno per me, era così. E allora ti fai fare, chiedi aiuto. Poi ci prendi confidenza, ti piace. Ti fai da solo. Ad un certo punto però tocchi il fondo, rischi di morire. È un’altalena tra voler smettere e cercare il piacere per dimenticare, almeno per un po’, il dolore del mondo. Mi chiedi perché. Non il perché. Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione. Eppure eccomi, sono qui. Non so quanto resisterò, se davvero ne uscirò. Forse non ne sono capace: una vota, fuori dalla Comunità, una psicologa mi ha detto che il mio male me lo porto dentro, che non ne potrò mai uscire. Qui mi dicono il contrario. Io non lo so quale sia la verità. So che ci sto provando, questo è sicuro”. (Paolo, 37 anni)

Tratto da: “25 anni a servizio dell’Uomo” , a cura di Valeria Guarniera, Reggio Calabria, 2016
* L’Uomo che pensa” – Chiara Ciccone – Acrilico 70x50x1cm