Il CeReSo dal 2007 ha avviato un programma rivolto a persone con problematiche di dipendenza dal Gioco D’azzardo Patologico con un particolare supporto ai familiari. Presso le strutture del Centro è possibile accedere a:

  • counselling
  • gruppi di auto aiuto
  • consulenza legale
  • accoglienza diurna
  • supporto psicologico

    Presso il Servizio Semiresidenziale don Tonino Bello è attivo un servizio per il trattamento delle persone dipendenti da gioco d’azzardo patologico.Il centro offre un intervento ampio che prevede, oltre al supporto al giocatore e un percorso terapeutico specifico, anche la possibilità di accedere a servizi gratuiti di consulenza legale e finanziaria.Il percorso pone particolare attenzione al coinvolgimento dei familiari, sia per la definizione della situazione debitoria, sia per il confronto e la verifica del trattamento. I familiari vengono convocati dall’equipe educativa sia nella fase iniziale di raccolta dati, sia in quella intermedia, che nella restituzione e nella proposta educativa che è la risultante di tutta la fase preliminare.

    Il contratto terapeutico sancisce l’avvio del percorso di recupero. In esso vengono indicati gli obiettivi personali da raggiungere, le metodologie educative individuate, i tempi e gli strumenti per verificare l’andamento del programma. La persona, il familiare e l’educatore si assumono la responsabilità di portare avanti il progetto per quanto di propria competenza.

    Il trattamento prevede che l’utente afferisca al servizio tre volte alla settimana, per:

    – colloqui personali: orientati al counselling motivazionale, alla ricerca delle cause e delle possibili strategie di cambiamento, alla verifica personale di percorso.

    – gruppo di auto-aiuto: che ha l’obiettivo di facilitare la creazione di legami di solidarietà e supporto tra soggetti affetti dallo stesso problema.

    – supporto psicologico e/o psicoterapia individuale

    – monitoraggio medico con consulente psichiatra ed eventuale  farmacoterapia

  • l familiare che si assume la responsabilità di accompagnare la persona nel percorso viene incontrato dall’educatore referente periodicamente per il monitoraggio del percorso individuale. E’ previsto inoltre che i familiari partecipino a un gruppo mensile di supporto e informazione.

    La dimissione dell’utente avviene in media dopo un anno di trattamento, durante il quale la persona elimina o riduce il gioco, riesce a ricostruire le relazioni sociali e a riconquistare gradualmente la propria autonomia,

    Si prevedono periodici follow up per il monitoraggio dello stato di salute.

    La famiglia compartecipa al percorso secondo le modalità concordate con gli operatori di riferimento.

Il CeReSo ha aderito al CONAGGA (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo).

Dal 2019 il Ce.Re.So. in ATS con La Casa del Sole, Exodus e Comunità Emmanuel, porta avanti alcune azioni del Progetto “Fate il nostro gioco”, gestito dall’ASP di Reggio Calabria, grazie ai Fondi della Regione Calabria.

Sono stati presi in carico dal 9 dicembre 2022 al 7 dicembre 2023 n°41 soggetti (n°25 sede RC e n°13 sede Polistena), di cui n°16 sono stati inseriti nel Servizio Semiresidenziale, frequentando il Servizio e partecipando alle attività proposte (colloquio individuale, monitoraggio economico, gruppo di auto aiuto con facilitatore, colloquio di supporto psicologico, verifiche periodiche con i familiari di riferimento, incontri di supporto parallelo con la famiglia). (…)

Nel 2013-2014 si è svolto  il progetto “Ma la vita non è un colpo di fortuna” – Azioni di sostegno, accompagnamento e prevenzione del gioco d’azzardo patologico, promosso dall’ Ufficio Caritas dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, grazie al sostegno del Fondo 8xmille Italia. Gestito operativamente dai professionisti del CeReSo, ha offerto risposte concrete ai bisogni ad oltre 100 giocatori patologici ed alle loro famiglie che si sono presentati per usufruire dei diversi servizi previsti.

progetto Ma la vita non è un colpo di fortuna

 

Puoi scaricare l’ opuscolo/report progetto “Ma la vita non è un colpo di fortuna” con alcuni dati rilevati durante lo svolgimento delle azioni di progetto.