In occasione della Summer School 2019- un’iniziativa dal titolo “Giovani, vocazione, discernimento” voluta dall’arcivescovo Fiorini Morosini, con la collaborazione dell’istituto “Toniolo” di Milano e dell’Università Cattolica della Città meneghina- il Ce.Re.So rinnova l’opportunità presente all’interno del Servizio Semiresidenziale: il gruppo giovani, uno spazio di incontro, ascolto, confronto e sostegno per problematiche legate a varie forme di dipendenza (sostanze, gioco d’azzardo, videogiochi, internet, affettive). Con l’apertura della Summer School il 22 agosto 2019, alla presenza di educatori, insegnanti del territorio reggino, si vuole sottolineare la vocazione alla quale ciascuno di noi è chiamato: mettersi accanto ai ragazzi, partendo da una osservazione attenta con lettura critica e consapevolezza del territorio.

Emerge con chiarezza che si è abbassata notevolmente la percezione dell’uso di sostanza come comportamento a rischio, l’età si è abbassata a 11 anni. Secondo lo studio ESPAD®Italia, condotto nel 2017 in Italia, il 34% degli studenti fra i 15 e i 19 anni (circa 880mila ragazzi) ha utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza illegale e il 26% (670mila ragazzi) lo ha fatto nel corso dell’ultimo anno. Quasi il 2% (41mila ragazzi) ha assunto sostanze senza nemmeno sapere cosa fossero.
Nel 2017, secondo l’ultima relazione al Parlamento, dieci adolescenti fra i 15 e i 19 anni sono morti per droga e 3.852 sono stati segnalati per reati di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o associazione finalizzata allo stesso: 1.334 erano minorenni.
La cannabis è la sostanza più diffusa seguita da cocaina e oppiacei. Gli adolescenti italiani sono i primi in Europa.
Spostando il focus sulle dipendenze da comportamento, non dimentichiamo che nel 2017 ha giocato ben il 37,2% dei minorenni, nonostante sia vietato e solo la Regione Calabria ha perso 535.205.803 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’uso di internet, oggi parliamo di dipendenza da relazioni virtuali (caratterizzata da un’eccessiva tendenza ad instaurare rapporti d’amicizia o amorosi con persone conosciute in rete via chat, forum o social, diventando rapidamente importanti) e di dipendenza dal sesso virtuale. Il 13% degli utenti di questi siti ha un’età compresa tra i 10/15 anni e il 34% è stata esposta alla pornografia online senza neanche cercarla (errori di ortografia-spam-pubblicità).
Dopo il Giappone, la Corea, la Spagna e l’Oman, anche in Italia inizia ad aumentare il numero dei ragazzi che dorme durante il giorno e si rifugia la notte nei videogiochi, nei social network e nella realtà virtuale, fino ad interessare secondo stime recenti, dai 60.000 ai 100.000 casi (Spinello, Piotti, Comazzi 2015). “Hikikomori” è un termine giapponese che significa “stare in disparte” e descrive quelle persone, principalmente giovani tra i 14 e i 30 anni, che decidono di ritirarsi dalla vita sociale e di rinchiudersi nella propria camera da letto, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno.

Oggi secondo il DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) parliamo di disturbo da uso di sostanze (con cui si intende farmaci, droghe come eroina, cocaina, cannabis, marijuana, hashish, allucinogeni, smart drugs, nicotina e alcol) e comportamenti (con cui si intende il gioco d’azzardo, il gioco online, videogiochi, internet, cellulari, tv, shopping compulsivo, lavoro, sesso). La dipendenza è una malattia cronica e recidivante. La maturazione cerebrale si completa a 20-21 anni, pertanto in questa fase l’uso di alcol e droghe è molto più dannoso, in quanto il cervello dell’adolescente non è ancora sufficientemente strutturato e molte funzioni sono incomplete. Particolare importanza ha l’incompleto sviluppo della corteccia frontale e prefrontale. Tale area regola: il controllo degli impulsi; le emozioni; la consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni; i processi decisionali.

Nella direzione di un intervento che possa essere sviluppato già dalle prime fasi della manifestazione del problema, il Cereso sceglie di promuovere il più possibile percorsi che possano offrire una risposta specifica a chi sceglie di percorrere la strada del cambiamento.
Ringraziamo quindi gli organizzatori di questo evento formativo territoriale per averci concesso l’opportunità di informare i presenti sui servizi che il Centro offre a favore dei giovani e delle loro famiglie.
Per maggiori approfondimenti e per richiedere un colloquio con gli operatori, si può contattare il Centro d’ascolto Carlo Pizzi al recapito 0965644389.