Si è conclusa Venerdì 22 Marzo, con la testimonianza di Elena Crucitti, giovane avvocatessa da anni a fianco del movimento “Libera contro le Mafie”, la settimana denominata dal Semi-residenziale del Ce.Re.So: “Giustizia e legalità”.
Tutta la comunità ha partecipato attivamente a questi due incontri, uno svoltosi Lunedì 18 marzo, il secondo il 22 Marzo.

Durante il primo momento di riflessione, alla vigilia del 21 Marzo – data molto importante per il movimento Libera – diversi sono stati gli spunti di riflessione… Può il semplice rispettare la raccolta differenziata fare di noi dei cittadini attenti al territorio e alla legalità? Molte sono state le risposte positive, molti però anche i dubbi.

Alcune domande – Cosa rappresenta il 21 Marzo per Libera? E perché proprio quel giorno, il primo giorno di primavera? – hanno aperto il secondo momento di confronto svoltosi Venerdì 22 Marzo.
La testimonianza di Elena è stata un vero e proprio elogio alla vita, alla cittadinanza, alla legalità, a tutti quegli ideali e principi che Libera cerca ogni giorno di portare avanti, nonostante i tristi avvenimenti.
Elena riferisce: “Vorrei rispondervi con un passo di Isaia tratto dalla Bibbia: <<Sentinella, quanto resta della notte? La sentinella risponde: Viene il mattino, e poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!>>.
Il 21 Marzo per Libera rappresenta non solo una richiesta di dolore da parte di una madre che aveva perso il figlio nella strage di Capaci, ma un modo per dare un’identità a TUTTE le vittime di mafia e permettere ai fiori di fiorire, dopo un lungo inverno…

Nel 2010 a Reggio Calabria nasce la prima rete solidale contro il pizzo REGGIOLIBERAREGGIO. Libera, associazione che si pone come pungolo allo Stato, di recente ha avviato un protocollo dal nome LIBERI DI SCEGLIERE affinché, come afferma Elena: “I ragazzi di ‘ndrangheta diventino persone e non personaggi!”. In un mondo dove siamo gli incontri e le scelte che facciamo, un esempio importante di lotta contro la mafia lo ritroviamo nella figura di Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore Reggino, oggi il primo in Italia ad avere riavviato la sua attività in un bene confiscato alla mafia.

Di seguito condividiamo alcune riflessioni emerse durante i seminari.

… “Credo siano molto importanti questi momenti, soprattutto per le persone che come me hanno vissuto l’esperienza del carcere, deviando spesso dalla giusta strada”…

…“Ho vissuto in maniera indiretta la realtà del pizzo. A dei miei amici è stato chiesto il pizzo per aprire un’attività commerciale, poi mai aperta per paura.  Questo comporta un allontanamento da questa terra, sempre più priva di posti di lavoro”…

…“Sono rimasto molto colpito sull’inversione di marcia che hanno avuto alcuni mafiosi nei confronti dei figli. Sono certo che il protocollo Liberi di Scegliere permetterà a questi ragazzi di avere un futuro degno di essere vissuto!”…