Ritorna l’estate e ritorna il divertimento per giovani e meno giovani, e se pur in tempi di pandemia, tra i giovani si respira la tendenza di “tirarsi alle spalle” la pesantezza delle restrizioni ed almeno per il tempo della notte, di evadere un po’. Della vendita di alcoolici, dell’uso e dell’abuso di sostanze, ci ritroviamo a dire la nostra opinione di operatori del settore e della promozione del benessere tutte le volte che accadono fatti di cronaca. L’alcool è una sostanza ma è anche un alimento e tutti noi impariamo l’uso nelle nostre famiglie, nelle occasioni di festa di convivialità e lo leghiamo a occasioni felici della nostra vita, eppure nei nostri servizi quotidianamente incontriamo persone per cui l’alcool è sinonimo di difficoltà, devianza e dolore. In questa dicotomia, attraverso azioni di prevenzione, cerchiamo di aiutare gli adolescenti a sviluppare un pensiero critico verso i rischi che si corrono nell’abuso dell’alcool soprattutto in personalità e corpi ancora non perfettamente maturi. Ma gli adolescenti non possono fare tutto da soli, mentre attivano il loro processo di individuazione nel mondo hanno bisogno di adulti di riferimento, di una comunità sana che li accoglie e li aiuti a sperimentare le loro condotte. La legge sancisce che è vietato l’uso di alcoolici ai minori ma ciò è sempre stato disatteso. Il buon senso vuole che le famiglie vigilino sui comportamenti e siano testimoni chiari di valori, ma anche a causa della pandemia, le agenzie educative, in primis la famiglia, sono tutte in crisi. Le sensazioni sono necessarie, ma non si educa soltanto con le prescrizioni. Occorre impegno e coerenza da parte di tutta la comunità educante che si assume responsabilità verso chi cresce. Per info sui nostri servizi 0965644389 – 3317586166