18 maggio 2024 E’ inaugurata la nuova sede della CT Arché al Parco della Mondialità

Con tanta trepidazione ed emozione si è svolta sabato 18 maggio 2024 l’inaugurazione della nuova sede per la Comunità Archè, che lascia dopo tanti anni, con gratitudine, il territorio di Sant’Alessio in Aspromonte per inserirsi in un nuovo contesto, dove innovazione, solidarietà, concetto di comunità, allargato alla popolazione che vive questa città, cominciano a scrivere nuove tracce di storia. Tanti i presenti, oltre alle famiglie dei pazienti, ospiti della struttura, anche amici di diverse realtà che sul territorio da anni collaborano con il Ce.Re.So. per crescere come comunità educante. Mons Fortunato Morrone, vescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova ha preceduto il momento del taglio del nastro con la benedizione dei luoghi e delle persone che in questi spazi si trovano a vivere nuove opportunità di vita, accanto ai professionisti che si dedicano con responsabilità all’accoglienza e cura di chi è finito nel vortice della dipendenza. Un taglio di nastro a più mani, accanto a quelle di don Piero Catalano, fondatore e presidente del Ce.Re.So. Sono stati presenti: il sindaco della città Metropolitana Falcomatà, la viceprefetto di RC Caracciolo, la vicepresidente della Regione Calabria Princi e la viceministro Bellucci. Tutti hanno indirizzato parole di gratitudine per l’impegno che il Ce.Re.So. ha svolto fino ad oggi e che da oggi continuerà a manifestare verso il territorio. offrendo un modo nuovo di intendere l’integrazione e l’inclusione tra la comunità territoriale e la comunità terapeutica.

VIDEO PRESENTAZIONE

La struttura è situata all’interno del Parco della Mondialità e questo rappresenta per la nostra Associazione non solo un aspetto pratico e funzionale, ma un cambio di prospettiva e opportunità. Il Parco, infatti, ideato e realizzato dal missionario Saveriano Padre Aurelio Cannizzaro, ed oggi patrimonio dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, da quasi 50 anni è un bene prezioso per tutte le generazioni della Città e non solo. I valori dell’intercultura a cui si ispira, permettono di affrontare questioni globali mettendo al centro la persona e il suo sviluppo integrale.
La bellezza e la storia del luogo saranno pertanto fattori di benessere per i pazienti che saranno accolti, ma soprattutto il parco porterà il “mondo” dentro la comunità, ribaltando l’idea ormai superata di un luogo di
cura lontano e ai margini della società. La vera cura per le dipendenze è “far parte”, sentirsi parte di tutta la comunità, potere offrire e ricevere un contributo, esercitare il diritto di cittadinanza.
Con l’inaugurazione della nuova sede della Comunità, il CeReSo raccoglie quindi la sfida dell’integrazione, progettando uno spazio che sia opportunità, oltre che di cura, anche di incontro, confronto e crescita. Nel
rispetto dell’idea originaria di Padre Aurelio, gli ospiti della struttura contribuiranno, con la loro presenza ed il loro impegno, a rendere il Parco ancora più bello, patrimonio di tutta la collettività, in un’ottica di
restituzione e di responsabilità condivisa.
È un sogno che il CeReSo ha pensato e progettato da molto tempo, che finalmente si concretizza e che auspichiamo possa essere un passo importante nel cammino di riabilitazione e inclusione sociale per tutto il
territorio reggino.